03 Gen

La Caporetto dei trasporti. Ora vanno ripensate tutte le logiche di gestione

La Caporetto dei trasporti. Ora vanno ripensate tutte le logiche di gestione

Il Corriere della Sera edizione di Napoli ospita un articolo del partner di Iniziativa Ivo Allegro e di Riccardo Mercurio sul tema delle partecipate pubbliche, con un focus specifico su quelle dei trasporti che versano in condizioni critiche in 3 delle prime 4 città italiane.
L’articolo prende spunto dai recenti fatti di cronaca (concordato preventivo per ATAC e ANM) e dal parere dell’Autorità Garante delle Concorrenza e del Mercato al Comune di Roma per ATAC (http://www.agcm.it/…/8994-s3030-parere-al-comune-di-roma-ca…) per aprire il tema del ripensamento delle logiche di azione e di gestione delle partecipate pubbliche.
Da sempre terreno di erogazione più di “politiche sociali” che di efficaci servizi al territorio, le partecipate pubbliche si trovano oggi alcuni vincoli normativi e di sistema (situazione della finanza pubblica, attenzione della giurisprudenza sul tema, crescente domanda di performance da parte dei cittadini) che possono preludere ad una rivoluzione copernicana potenzialmente in grado di aprire significativi spazi di innovazione e di crescita della qualità dei servizi.
Infatti, coerentemente alla crescente richiesta da parte dei cittadini di “accountability” (rendere conto), delle decisioni pubbliche e delle performance che da queste derivano, le partecipate pubbliche possono diventare un terreno di sperimentazione di nuove e più efficaci logiche d’azione del pubblico nell’economia e in servizi contendibili sul mercato.
Il settore pubblico verrà chiamato nel prossimo futuro ad una più rilevante crescita delle capacità gestionali, di governo e controllo della performance della struttura amministrativa, al fine di far fronte alle nuove sfide di erogazione efficace ed efficiente dei servizi pubblici. Tale elemento, che forse rappresenta la sfida più rilevante e su cui si giocherà nel futuro una parte rilevante del nostro sistema di welfare, apre potenzialmente una stagione di forte ripensamento delle logiche con cui sinora sono stati gestiti i servizi pubblici. Un terreno in cui si potranno generare nuovi impulsi alla ripresa di competitività del sistema territoriale e per l’assorbimento di risorse umane ad elevata qualificazione. Come indicato nell’articolo “Spesso dopo una Caporetto arriva anche una Vittorio Veneto ma, come avvenne nel 1917, solo se c’è una decisa correzione di rotta dei modelli di intervento e dei metodi gestionali”.
La sfida, come cittadini, imprenditori, professionisti e studiosi, è aperta ..

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