Capital, la rivista che da 40 anni racconta e ispira le storie di successo di imprenditori, manager e innovatori italiani, esce con un interessante articolo sul Reshoring che vede l’intervento del nostro AD Ivo Allegro.
Dopo vent’anni di delocalizzazione, complice la spallata alla globalizzazione data dal Covid, le aziende italiane tornano a produrre in patria.
Il rientro delle produzioni da Asia e India nei Paesi di origine è al centro della nuova politica industriale europea ed internazionale. La prima ondata della pandemia ha rivelato i limiti dei sistemi basati su catene di fornitura distribuite in Paesi lontani.
Oggi il Reshoring rappresenta un’occasione di innovazione per recuperare competenze e valorizzare il Made in Italy, adeguando gli stabilimenti da un punto di vista ambientale e tecnologico ed aumentando Pil e occupazione.
“Dopo anni di delocalizzazioni in Cina o in India alla ricerca di bassi costi di produzione, profitti e nuovi mercati, le imprese si sono accorte che non conviene più”, spiega Ivo Allegro, fondatore di Iniziativa e vicepresidente del gruppo Piccola Industria Napoli. “Le condizioni di lavoro stanno cambiando anche nei Paesi emergenti, aumentano i dazi e i costi di logistica e la pandemia ha messo in evidenza le difficoltà di fornitura. In più le aziende si sono accorte di aver allevato e istruito la concorrenza, disperdendo quel know how manifatturiero e artigianale che faceva la differenza”.
Tra le prime aziende ad accorgersi di quanto il made in Italy sia un plus di mercato c’è la Angelo Carillo, azienda specializzata nel tessile per la casa, che grazie alla consulenza di Iniziativa è impegnata in un progetto di Reshoring parziale che riguarda i prodotti di alta gamma a marchio Reevèr.