Iniziativa ESG Newsletter | Marzo 2025

Pacchetto Omnibus: meno burocrazia, più efficienza nella rendicontazione di sostenibilità

Il Pacchetto Omnibus è un intervento normativo della Commissione europea volto a semplificare gli obblighi di rendicontazione per le imprese nell’UE. Tra le misure più significative previste, vi è la riduzione dell’80% delle aziende soggette alla CSRD: l’obbligo di rendicontazione sulla sostenibilità riguarderà solo le imprese con almeno 1000 dipendenti e oltre 50 milioni di euro di fatturato o 25 milioni di attivo patrimoniale

Il Pacchetto, ad oggi, deve ancora essere approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Le modifiche alla CSRD, alla CSDDD, al regolamento sulla tassonomia e al CBAM entreranno in vigore solo dopo l’accordo tra i colegislatori e la pubblicazione ufficiale. La Commissione ha sollecitato un’approvazione rapida, soprattutto per il rinvio di alcuni obblighi della CSRD, mentre il progetto di atto delegato sulla tassonomia sarà adottato dopo il riscontro pubblico e il controllo istituzionale.

Inoltre, per le aziende che rientrano ancora nel perimetro della CSRD, verrà posticipato di due anni l’obbligo di conformarsi ai requisiti di rendicontazione, con l’obiettivo di garantire una transizione più graduale e ridurre l’impatto sulle imprese. Le PMI, incluse quelle nelle catene di fornitura di grandi aziende, saranno esentate anche da obblighi indiretti, limitando così il rischio di oneri amministrativi aggiuntivi.

Il pacchetto introdurrà semplificazioni anche per la due diligence sulla sostenibilità, riducendo la frequenza delle valutazioni obbligatorie sui fornitori, e per la Tassonomia UE, con la razionalizzazione dei criteri e una riduzione fino al 70% degli obblighi di rendicontazione. Sul fronte del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism), verrà introdotta una soglia che esenta i piccoli importatori, eliminando gli oneri per circa il 90% degli operatori coinvolti.

L’obiettivo complessivo della Commissione è di ridurre di almeno il 25% gli oneri amministrativi per le imprese e di oltre il 35% per le PMI, generando un risparmio stimato di 6,3 miliardi di euro e mobilitando circa 50 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati.

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Green Energy Day 2025: Un appuntamento imperdibile per la transizione energetica

Il Green Energy Day, evento nazionale dedicato alla transizione energetica e alle energie rinnovabili, torna il 12 aprile 2025 per la sua seconda edizione. Organizzato dal Coordinamento Free, con la partecipazione delle principali associazioni del settore, l’evento offrirà a cittadini, imprese e istituzioni un’opportunità unica per scoprire le potenzialità delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica.

In tutta Italia, saranno aperti al pubblico impianti energetici e aziende che promuovono buone pratiche per la sostenibilità. Un’occasione per entrare in contatto diretto con le tecnologie rinnovabili e conoscere le strategie per ridurre le emissioni e ottimizzare i consumi energetici.

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La Commissione UE Investirà 1,8 Miliardi per la Produzione di Batterie e la Transizione Automobilistica



La Commissione europea ha annunciato un piano d’azione per il settore automobilistico che prevede 1,8 miliardi di euro da investire nei prossimi due anni (2025-2027) per sostenere la produzione di batterie in Europa e ridurre la dipendenza dalle importazioni. Questo finanziamento, che proviene dal Fondo europeo per l’Innovazione, sarà destinato a rafforzare la capacità produttiva di batterie e a favorire la transizione verso veicoli elettrici.

In aggiunta, la Commissione sta studiando incentivi all’acquisto e misure per elettrificare le flotte aziendali. Anche il piano di incentivi fiscali e il rafforzamento delle infrastrutture di ricarica sono tra gli obiettivi principali. Bruxelles ha confermato la sua posizione sullo stop ai motori termici dal 2035 e prevede di modificare le normative sulle emissioni di CO2, spalmando i target su un triennio per concedere maggiore flessibilità alle case automobilistiche.

Il piano include anche misure per promuovere l’innovazione tecnologica attraverso alleanze strategiche e investimenti nel programma Horizon Europe. In termini di competitività globale, la Commissione lavorerà per garantire che gli investimenti esteri siano vantaggiosi per l’industria europea.

Questo piano d’azione mira a rendere il settore automobilistico europeo più sostenibile, competitivo e innovativo, con l’obiettivo di rafforzare la leadership dell’UE nel mercato globale.

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Analisi e Matrice di Materialità: Come Aiutano le Aziende a Identificare le Priorità ESG



L’analisi di materialità è un processo strategico che aiuta le aziende a identificare e prioritizzare i temi ambientali, sociali e di governance (ESG) più rilevanti per la loro attività e per gli stakeholder. Questo approccio consente alle imprese di allineare la loro strategia con le aspettative del mercato e le normative, come il Global Reporting Initiative (GRI) e la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).

Cos’è la Doppia Materialità?

Il concetto di doppia materialità riconosce che le aziende devono considerare sia l’impatto finanziario che quello ambientale e sociale delle loro attività, contribuendo a una gestione più completa dei rischi ESG. Introdotta dalla direttiva NFRD e potenziata dalla CSRD, la doppia materialità è ora obbligatoria per le aziende soggette a questa normativa.

Fasi dell’Analisi di Materialità

L’analisi di materialità si articola in tre fasi principali:

  1. Identificazione dei temi materiali, analizzando benchmark, normative e tendenze di mercato.
  2. Coinvolgimento degli stakeholder, attraverso interviste e sondaggi per raccogliere feedback.
  3. Valutazione e prioritizzazione dei temi in base alla loro rilevanza per l’azienda e per gli stakeholder.

Cos’è la Matrice di Materialità?

La matrice di materialità è una rappresentazione grafica che classifica i temi ESG in base alla loro rilevanza. Utilizzata come strumento di trasparenza, facilita la comunicazione delle priorità ESG e guida le decisioni aziendali. Viene costruita attraverso una raccolta e analisi di dati, seguendo criteri di valutazione chiari.

Le Sfide e Come Superarle

L’implementazione dell’analisi di materialità presenta alcune sfide, come la selezione degli stakeholder da coinvolgere e la gestione dei dati. Tuttavia, un’accurata mappatura degli stakeholder e l’utilizzo di sistemi avanzati per la gestione dei dati sono fondamentali per superare queste difficoltà e aggiornare costantemente l’analisi in base alle evoluzioni del contesto esterno.

In sintesi, l’analisi di materialità e la matrice ESG non sono solo strumenti normativi, ma opportunità strategiche per le aziende per gestire i rischi ESG, costruire fiducia con gli stakeholder e raggiungere obiettivi di sostenibilità sempre più ambiziosi.

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Gli Stati Uniti Rifiutano e Denunciano gli SDGs delle Nazioni Unite


Gli Stati Uniti hanno annunciato il loro rifiuto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite, i 17 obiettivi adottati nel 2015 nell’ambito dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Questi obiettivi, che mirano a ridurre la povertà, promuovere l’uguaglianza e garantire la sostenibilità ambientale, si fondano su un programma globale per il progresso economico, sociale e ambientale

Edward Heartney, consigliere economico e sociale alla missione statunitense presso l’ONU, ha spiegato che l’Agenda 2030 e gli SDGs impongono un modello di governance globale incompatibile con la sovranità degli Stati Uniti e i loro interessi nazionali. Secondo Heartney, l’amministrazione statunitense ha intrapreso una “correzione di rotta” nelle politiche relative a genere e clima, in quanto queste, a suo avviso, danneggiano gli SDGs.

Questa posizione riflette un crescente allontanamento degli Stati Uniti dalle iniziative internazionali in materia di sostenibilità e cambiamento climatico, una tendenza già evidenziata dal ritiro dall’Accordo di Parigi. In un contesto globale segnato da un divario di finanziamento di quattro trilioni di dollari per gli SDGs, il rifiuto degli Stati Uniti mette in luce le difficoltà di conciliare le politiche nazionali con gli obiettivi internazionali di sostenibilità.

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UN Global Compact: L’Italia Ultima in Europa per Parità di Genere nel Lavoro


Il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGCN Italia) ha sottolineato l’importanza della parità di genere come strategia per migliorare le performance aziendali durante l’evento Ring the Bell for Gender Equality a Milano. L’iniziativa ha rilanciato la campagna globale Forward Faster – Gender Equality, invitando le aziende a garantire la parità salariale e la piena rappresentanza femminile entro il 2030.

Il Global Compact ha evidenziato che la parità di genere potrebbe aumentare il PIL pro capite del 20% e migliorare del 20% le performance aziendali. L’inclusione femminile potrebbe inoltre generare 12 trilioni di dollari in valore legato agli SDGs.

Secondo il Global Gender Gap Index 2024 del World Economic Forum, il gap retributivo tra uomini e donne persiste e senza interventi, la parità economica tra i sessi sarà raggiunta solo tra 150 anni. L’Italia occupa il 87° posto a livello mondiale e l’ultimo in Europa per parità di genere nel lavoro. Il Rendiconto di Genere 2024 dell’INPS evidenzia un tasso di occupazione femminile del 52,5%, contro il 70,5% maschile, con solo il 21,1% delle donne in ruoli dirigenziali.

Tuttavia, Daniela Bernacchi, Executive Director di UNGCN Italia, ha segnalato che oltre 16.000 aziende italiane hanno ottenuto la certificazione UNI/PdR 125, promuovendo l’inclusione femminile. Inoltre, la Direttiva UE 2023/970 imporrà alle imprese di correggere il divario salariale superiore al 5%, con scadenza per l’attuazione entro giugno 2026.

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Casi di Successo

1.9 mld € Investimenti produttivi supportati   |  435 mld € Investimenti in Ricerca & Innovazione agevolati   |   200 Clienti attivi con centinaia di operazioni concluse   |   100 Operazioni di Project Financing/PPP supportate  |  1.9 mld € Investimenti produttivi supportati   |  435 mld € Investimenti in Ricerca & Innovazione agevolati   |   200 Clienti attivi con centinaia di operazioni concluse   |   100 Operazioni di Project Financing/PPP supportate   |  

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