Conto Termico 3.0: il MASE avvia il nuovo piano da 900 milioni per la transizione energetica
Con l’approvazione in Conferenza Unificata, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha adottato il decreto che dà ufficialmente il via al Conto Termico 3.0, il nuovo meccanismo di incentivazione dedicato a interventi di piccole dimensioni per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili.
Il provvedimento, definito dal Ministro Pichetto come “uno strumento strategico per la decarbonizzazione e il risparmio energetico”, prevede 900 milioni di euro di spesa annua, di cui 400 milioni destinati alla Pubblica Amministrazione e 500 milioni ai privati.
Il nuovo schema introduce semplificazioni procedurali, amplia la platea dei beneficiari e aggiorna le tipologie di intervento agevolabili, in linea con l’evoluzione tecnologica e dei prezzi di mercato. Gli enti del Terzo Settore vengono ora equiparati alle PA, mentre il perimetro degli interventi di efficienza energetica si estende anche agli edifici non residenziali privati.
Tra le novità più significative figurano l’inserimento di impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo e colonnine di ricarica per veicoli elettrici, incentivabili se installati congiuntamente alla sostituzione dell’impianto termico con pompe di calore elettriche.
Il decreto riconosce inoltre una copertura media del 65% delle spese ammissibili, che può arrivare fino al 100% per interventi su scuole, ospedali, strutture sanitarie pubbliche e edifici di piccoli Comuni.
Un’ulteriore novità riguarda l’accesso agli incentivi anche tramite Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) o configurazioni di autoconsumo collettivo, rafforzando così il ruolo della partecipazione locale nella transizione energetica.
Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) aggiornerà entro 60 giorni il portale informatico per la presentazione delle richieste.
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Green Bond CDP: innovazione digitale e sostenibilità per investitori istituzionali
Cassa Depositi e Prestiti (CDP) torna sul mercato delle emissioni sostenibili con il secondo Green Bond, un’operazione da 500 milioni di euro a 8 anni, riservata a investitori istituzionali. L’emissione ha riscosso un forte interesse, raccogliendo domande per 2,5 miliardi di euro, pari a cinque volte l’offerta, con una significativa partecipazione internazionale (73% dell’allocazione finale).
L’elemento distintivo di questa operazione è l’integrazione della tecnologia blockchain per la certificazione dell’allocazione delle risorse green. Attraverso la “tokenizzazione” del processo di rendicontazione, gli investitori potranno verificare in modo trasparente la destinazione dei proventi e gli impatti ambientali generati, accedendo a dati ufficiali e “notarizzati” digitalmente.
CDP rafforza così il proprio ruolo di promotore dell’innovazione tecnologica al servizio della finanza sostenibile, garantendo maggiore trasparenza, tracciabilità e fiducia tra emittente e investitori. La notarizzazione tramite blockchain, infatti, assicura l’immutabilità delle informazioni e l’accesso diretto ai dati certificati dell’emissione, segnando un passo avanti nella digitalizzazione della rendicontazione ESG.
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Cresce l’ESG assurance: il 65% delle imprese verifica i propri dati di sostenibilità
Il numero di imprese che sottopone a verifica indipendente i propri dati ESG è in costante aumento: nell’ultimo anno, il 65% delle aziende ha ottenuto un’assurance — sia con livello di sicurezza moderato, sia con controlli più approfonditi — su almeno una parte delle proprie informazioni di sostenibilità, rispetto al 50% dell’anno precedente. Un trend che segnala la maturazione del mercato e l’ampliamento del perimetro delle informazioni soggette a validazione, a dimostrazione di come le imprese stiano andando oltre il semplice adempimento normativo per trasformare i dati ESG in leve di miglioramento strategico.
Le principali sfide restano la complessità delle metriche previste dagli standard ESRS, la gestione della Doppia Valutazione di Materialità, la difficoltà nel reperire dati affidabili lungo la catena del valore e la carenza di competenze specialistiche interne. Tuttavia, il consolidarsi delle pratiche di rendicontazione e le semplificazioni introdotte dal pacchetto Omnibus stanno favorendo una progressiva standardizzazione dei processi.
A livello globale, il livello medio di maturità delle aziende in materia di ESG assurance continua a crescere: le realtà più avanzate stanno già integrando la verifica dei dati ESG nel bilancio annuale, spesso in modo coordinato con l’audit finanziario. Questo approccio garantisce maggiore coerenza informativa, riduzione delle duplicazioni e una comunicazione più efficace con gli stakeholder.
Le organizzazioni che investono in un percorso strutturato di ESG assurance registrano benefici tangibili:
maggiore fiducia da parte di investitori e stakeholder,
miglioramento della qualità e dell’affidabilità dei dati,
rafforzamento della reputazione aziendale,
ottimizzazione dei processi e riduzione dei rischi,
incremento del valore per gli azionisti e della competitività di lungo periodo.
In sintesi, l’assurance ESG non è più soltanto una risposta alle normative: è un elemento chiave di governance e di creazione di valore, capace di rafforzare il posizionamento dell’impresa nel nuovo scenario della finanza sostenibile.
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Iniziativa al Salone CSR e dell’Innovazione Sociale 2025: Un laboratorio di idee per il futuro sostenibile delle imprese
Abbiamo partecipato alla 13ª edizione del Salone CSR e dell’Innovazione Sociale, ospitata dall’Università Bocconi dall’8 al 10 ottobre 2025: il principale appuntamento nazionale dedicato ai temi della responsabilità sociale d’impresa, della sostenibilità e dell’innovazione a impatto.
Tre giornate di confronto tra imprese, istituzioni, università e organizzazioni del terzo settore, con oltre cento incontri e centinaia di relatori, per riflettere sul ruolo delle aziende nella costruzione di modelli di sviluppo più equi, digitali e rigenerativi.
Durante il Salone si è discusso di:
Transizione digitale e verde, due dimensioni oggi inseparabili nei processi di innovazione aziendale;
Intelligenza artificiale come leva per migliorare efficienza, governance e trasparenza nella gestione dei dati ESG;
Misurazione e rendicontazione dell’impatto, tema ormai centrale per valutare il valore reale generato da imprese e organizzazioni;
Certificazioni e standard internazionali, fondamentali per rafforzare la credibilità e la competitività sul mercato;
Dialogo tra impresa e cultura, riconosciuto come nuova forma di partenariato sociale e territoriale.
La nostra partecipazione nasce dalla convinzione che la sostenibilità non sia solo un ambito tecnico o regolatorio, ma una leva di innovazione e di valore condiviso per tutte le realtà economiche e istituzionali. Essere presenti al Salone CSR 2025 ha rappresentato per noi un momento di aggiornamento, confronto e ascolto attivo su temi che guidano quotidianamente il nostro lavoro con enti pubblici, imprese e comunità locali.
Energia globale: per la prima volta le rinnovabili dominano sulla produzione da carbone
Per la prima volta nella storia, le energie rinnovabili hanno superato il carbone nella produzione mondiale di energia elettrica. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), che fotografa un traguardo simbolico ma evidenzia anche un rallentamento della crescita delle fonti pulite.
Nonostante l’espansione robusta di solare, eolico e idroelettrico, la traiettoria attuale non sembra sufficiente a raggiungere l’obiettivo fissato dalla COP28 di triplicare la capacità installata delle rinnovabili entro il 2030. Secondo le nuove stime, la capacità complessiva si fermerà a 2,6 volte quella del 2022, un dato inferiore rispetto alle previsioni del 2024.
A incidere su questo rallentamento sono soprattutto due fattori: la fine anticipata degli incentivi fiscali federali negli Stati Uniti, che ha ridotto quasi del 50% le previsioni di crescita del mercato americano, e la transizione della Cina da un sistema tariffario regolamentato a meccanismi d’asta, che hanno compresso la redditività dei nuovi progetti.
Le buone performance registrate in Europa e India non bastano a compensare il calo dei due principali mercati globali. L’IEA stima, comunque, un aumento della capacità rinnovabile di 4.600 gigawatt entro il 2030, equivalenti alla produzione attuale combinata di Cina, Unione europea e Giappone.
A guidare la crescita sarà il solare fotovoltaico, che rappresenterà circa l’80% della nuova capacità installata, seguito da eolico, idroelettrico, bioenergie e geotermia.
🔗 Per maggiori informazioni: https://www.lifegate.it/rinnovabili-superano-carbone-crescita-rallenta




