26 Ott

CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism: le sfide poste dalla fase transitoria e la sinergia con l’Innovation Fund per aiutare le imprese UE

CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism: le sfide poste dalla fase transitoria e la sinergia con l’Innovation Fund per aiutare le imprese UE

Il meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio (CBAM) dell’UE è entrato in vigore nella sua fase transitoria dall’inizio di ottobre. CBAM è lo strumento di riferimento dell’UE per affrontare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, compatibilmente con le disposizioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio: l’obiettivo è quello di pareggiare il prezzo del carbonio tra i prodotti nazionali e le importazioni. Ciò garantirà che le politiche climatiche dell’UE non vengano compromesse dalla delocalizzazione della produzione verso paesi con standard “green” meno ambiziosi o dalla sostituzione dei prodotti dell’UE con importazioni a maggiore intensità di carbonio.

Nella sua fase transitoria, il CBAM si applicherà solo alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Gli importatori dell’UE di tali beni dovranno riferire il volume delle loro importazioni e le emissioni di gas serra (GHG) generate durante la loro produzione, senza pagare alcun aggiustamento finanziario (in questa fase). I dati devono essere raccolti a cominciare dal quarto trimestre del 2023: il primo rapporto dovrà essere presentato entro il 31 gennaio 2024. La fase transitoria servirà come periodo di apprendimento per importatori, produttori e autorità in vista della metodologia definitiva, che entrerà in vigore nel 2026.

Il CBAM si presenta con una doppia veste di incentivo e di sfida organizzativa ed economica per i produttori europei di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno nell’ottica della transizione industriale ed ecologica. Con l’introduzione del meccanismo del CBAM e con il supporto finanziario della Commissione Europea e dei singoli governi per la transizione industriale green, le produzioni europee possono diventare sia più sostenibili che più competitive rispetto al contesto globale.

Un aiuto concreto per affrontare le sfide poste dalla transizione industriale ed ecologica può venire dall’Innovation Fund, che mira a sostenere le industrie energivore attraverso finanziamenti mirati alla dimostrazione e al raggiungimento del mercato di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. L’Innovation Fund si concentra su tecnologie altamente innovative e grandi progetti faro in grado di portare a significative riduzioni delle emissioni di CO2; il livello di maturità minimo prevede che siano già stati eseguiti studi di fattibilità e modelli di business, e che non vi siano intoppi legali/giuridici rispetto alla realizzazione del progetto.

Le sovvenzioni dell’Innovation Fund coprono fino al 60% dei costi legati all’innovazione, e si dividono in progetti “Large-scale”, con una spesa in conto capitale superiore a €7,5 mln, e in progetti “Small-scale”, (<€7,5 mln). I sussidi possono essere integrati da altri finanziamenti (es.: nazionali) fino al raggiungimento del 100% dei costi complessivi. Fino al 40% delle sovvenzioni può essere concesso sulla base di obiettivi raggiunti prima che il progetto sia pienamente operativo; l’ammontare restante viene erogato in modo flessibile in base alle esigenze del progetto e considerando i traguardi raggiunti nell’implementazione.

I criteri di riferimento per la valutazione delle proposte e l’aggiudicazione dei finanziamenti includono l’efficacia nella prevenzione delle emissioni di gas serra (i); il grado di innovazione (ii); la maturità del progetto (iii); la scalabilità (iv), e l’efficienza dei costi (v).

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: Winkler

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