19 Gen

IL PARTENARIATO UE PER LA METROLOGIA LANCIA BANDI DI RICERCA

IL PARTENARIATO UE PER LA METROLOGIA LANCIA BANDI DI RICERCA

È aperto il bando della European Partnership on Metrology.

La prima fase della call prevedere la possibilità di candidare (anche in collaborazione con gli istituti nazionali di metrologia) topic potenziali di ricerca in linea con uno dei 4 temi della call, ossia:

  • Metrologia per il Green Deal
  • Metrologia per la trasformazione digitale
  • Metrologia per la ricerca pre- e co- normativa
  • Metrologia per il potenziale di ricerca

Nella seconda fase i consorzi potranno candidare proposte per progetti congiunti di ricerca sui topic di ricerca selezionati tra quelli proposti nella prima fase, oltre a ricevere supporto tramite una call dedicata per azioni di coordinamento e supporto (CSA) single-stage.

Possono partecipare al bando gli istituti di metrologia e gli enti della Partnership in qualità di beneficiari interni, mentre gli enti legali dei Paesi membri UE, degli Stati a medio-basso reddito e parte di Horizon Europe sono eleggibili come beneficiari esterni. I consorzi partecipanti ai progetti congiunti di ricerca devono comprendere almeno 3 beneficiari interni, mentre per la CSA un solo beneficiario interno di coordinamento è sufficiente.

Il budget complessivo del bando è pari a € 41.000.000 per progetti di durata di 36 mesi e contributi esterni di percentuale variabile. I fondi sono così ripartiti:

  • Metrologia per il Green Deal: € 30.000.000, per un massimo contributo di € 3.500.000 per progetto
  • Metrologia per la trasformazione digitale: €11.500.000, per € 2.400.000 massimi per progetto
  • Metrologia per la ricerca pre- e co- normativa: € 5.000.000, per un tetto di € 1.300.000 per iniziativa finanziata
  • Metrologia per il potenziale di ricerca: € 3.000.000, con un massimo di € 900.000 per progetto
  • Azione di coordinamento e supporto: € 1.500.000, con un tetto di € 1.500.000 per ciascuna iniziativa selezionata

Scadenze: 19/02/24 (Fase 1); 30/09/24 (Fase 2)

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: WELMEC

19 Gen

APPLICAZIONI COMMERCIALI DELLA ROBOTICA SPAZIALE: NUOVO BANDO ESA

APPLICAZIONI COMMERCIALI DELLA ROBOTICA SPAZIALE: NUOVO BANDO ESA

ESA Space Solution ha pubblicato un nuovo bando per presentare proposte per Studi di Fattibilità e Progetti Dimostrativi per lo sviluppo di soluzioni aziendali che creino servizi attraverso la combinazione di tecnologie spaziali e robotiche.

Il bando fa parte del programma Business Applications and Space Solutions (BASS) di ESA Space Solutions, nata dal programma ARTES (Ricerca Avanzata nei Sistemi di Telecomunicazione) 4.0 dell’ESA, con lo scopo di aiutare le aziende a sfruttare la tecnologia spaziale per creare nuovi servizi commerciali, aggiungere valore e migliorare la vita sulla Terra.

Il bando individua 6 aree di intervento:

  1. Smart Cities e Infrastrutture
  2. Energia e servizi pubblici Trasporti
  3. Trasporti e logistica 
  4. Salute e sicurezza 
  5. Marittimo 
  6. Agricoltura 

Le proposte devono intervenire nei settori indicati elaborando soluzioni che comportino l’applicazione della robotica (ad es. robot fisici autonomi e semiautonomi –Droni – Macchine – Veicoli), assistita dalla tecnologia spaziale e satellitare (comunicazioni satellitari, osservazione della Terra, navigazione satellitare, volo spaziale umano).

Lo scopo del bando è quello di promuovere idee imprenditoriali che propongano:

  • Opportunità di mercato interessanti, identificazione delle esigenze dei clienti e loro coinvolgimento
  • Concetti di servizio commercialmente validi
  • Soluzioni tecnicamente fattibili
  • Valore aggiunto dei dati o della tecnologia spaziale
  • Team motivati ​​con competenze commerciali, tecniche e finanziarie

Possono partecipare Università – Istituti di ricerca micro, piccole, medie e grandi imprese con sede in uno dei seguenti paesi: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Ungheria, Irlanda, Italia, Lituania, Lussemburgo, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

Possono essere coinvolte entità extraeuropee, ma il loro contributo all’attività non può essere finanziato dall’ESA.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: Rawpixel

22 Dic

BANDI A SOSTEGNO DI START-UP E PMI: VIA A EIC ACCELERATOR

BANDI A SOSTEGNO DI START-UP E PMI: VIA A EIC ACCELERATOR

Al via dal 3 gennaio 2024 il nuovo bando EIC Accelerator di Horizon Europe.

Il bando 2024, del valore di €675 milioni, è rivolto a singole piccole e medie imprese (PMI), in particolare startup e spin-out, per sviluppare e scalare innovazioni rivoluzionarie ad alto impatto in grado di creare nuovi mercati o rivoluzionare quelli esistenti. In alcuni casi vengono sostenute anche piccole mid-cap (fino a 500 dipendenti).

L’EIC Accelerator fornisce un sostegno finanziario con:

  • finanziamenti a fondo perduto (grant) fino a €2,5 milioni per i costi di sviluppo dell’innovazione,
  • investimenti (direct equity investments) fino a €15 milioni gestiti dall’EIC Fund per lo scale-up e altri costi rilevanti. Le aziende che lavorano su tecnologie di interesse strategico europeo possono richiedere investimenti EIC superiori a €15 milioni.

Inoltre, le aziende selezionate dall’EIC ricevono servizi di coaching, mentoring, accesso a investitori e contatto con altre aziende e molte altre opportunità derivanti dall’avere accesso alla comunità EIC.

L’EIC accoglie le candidature di innovatori di tutti gli Stati membri dell’UE e dei Paesi associati al programma Horizon Europe. In particolare, accoglie le candidature di startup e PMI con amministratori delegati donne.

Il processo di selezione di EIC Accelerator comprende 3 fasi. Ogni fase superata con successo dà accesso alla fase successiva:

  • Scrittura di una proposta breve
  • Presentazione di una proposta completa
  • Intervista con la Giuria EIC

È possibile presentare in qualunque momento le short proposal mentre sono previste due cut-off dates per presentare le full applications: 13 marzo 2024 e 3 ottobre 2024.

I bandi aperti sono, nello specifico:

EIC Accelerator Open

Il bando, che dispone di un budget complessivo per il 2024 pari a €375 milioni, non include priorità tematiche ed è aperto a proposte in qualsiasi campo di tecnologia o applicazione.

 

EIC Accelerator Challenges 

Il bando dispone di un budget complessivo per il 2024 pari a €300 milioni di euro e include i seguenti topic:

  • Human Centric Generative AI made in Europe
  • Enabling virtual worlds and augmented interaction in high-impact applications to support the realisation of Industry 5.0
  • Enabling the smart edge and quantum technology components
  • Food from precision fermentation and algae
  • Monoclonal antibody-based therapeutics for new variants of emerging viruses
  • Renewable energy sources and their whole value chain including materials development and recycling of components

 

Tipo di supporto nell’ambito dell’EIC Accelerator

L’EIC Accelerator fornisce:

  • grant component only (‘Grant Only’) sotto fom di un contributo lump sum
  • un supporto in blended finance che è composto da:
    • una componente di investimento, di solito sotto forma di capitale diretto o di quasi-equity, come le obbligazioni convertibili (convertible loans)
    • Una componente di sovvenzione (grant) sotto forma di lump sum
  • un supporto in investment component only (Equity-Only), rivolto alle PMI (incluse start-up) non bancabili che hanno già ricevuto un supporto in grant.

 

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

 

Immagine: European Commission

22 Dic

BANDI SU ECONOMIA CIRCOLARE E SETTORE PRIMARIO: PUBBLICATO IL PROGRAMMA DI LAVORO DEL PARTENARIATO CIRCULAR BIO-BASED EUROPE

BANDI SU ECONOMIA CIRCOLARE E SETTORE PRIMARIO: PUBBLICATO IL PROGRAMMA DI LAVORO DEL PARTENARIATO CIRCULAR BIO-BASED EUROPE

La Circular Bio-based Europe Joint Undertaking (CBE JU) ha pubblicato il suo Programma di lavoro annuale per il 2024, con informazioni sul prossimo invito a presentare proposte di progetto.

Nel 2024, infatti, la CBE JU aprirà un bando per la presentazione di proposte di progetto su 18 topic, con un budget totale indicativo di €213 milioni:

  • Bio-based value chains for valorisation of sustainable oil crops – €20 milioni
  • Bio-based dedicated platform chemicals via cost-effective, sustainable and resource-efficient conversion of biomass – €20 milioni
  • Bio-based value chains for valorisation of sustainable natural fibre feedstock – €20 milioni
  • Bio-based materials and products for biodegradable in soil applications – €15 milioni
  • Sustainable microalgae as feedstock for innovative, added-value applications – €15 milioni
  • Enlarging the portfolio of commercially produced “Safe and Sustainable by design” (SSbD) solvents – €15 milioni
  • Circular and SSbD bio-based construction & building materials with functional properties – € 15milioni
  • Selective and sustainable (co)-production of lignin-derived aromatics – €15 milioni
  • Innovative bio-based adhesives and binders for circular products meeting market requirements – €15 milioni
  • Innovative conversion of biogenic gaseous carbon into bio-based chemicals, ingredients, materials – €15 milioni
  • Valorisation of polluted/contaminated wood from industrial and post-consumer waste streams – €7 milioni
  • Biotech routes to obtain bio-based chemicals/materials replacing animal-derived ones – €7 milioni
  • Sustainable, bio-based alternatives for crop protection – €10 milioni
  • SSbD bio-based coating materials for applications under demanding and/or extreme conditions – €7 milioni
  • Innovative bio-based food/feed ingredients – €7 milioni
  • New forms of cooperation in agriculture and the forest-based sector – €4 milioni
  • Mobilise inclusive participation in bio-based systems and supporting the CBE JU widening strategy and its action plan – €3 milioni
  • Supporting the CBE JU Deployment Group on Primary Producers – €3 milioni

Nel 2024, la CBE JU continuerà a sostenere l’aumento di scala delle tecnologie che portano alla diffusione industriale, stimolando così gli investimenti e la creazione di posti di lavoro, in linea con l’Agenda strategica per la ricerca e l’innovazione 2030 del partenariato. L’obiettivo è quello di coinvolgere una più ampia gamma di stakeholder, tra cui il settore primario, le autorità regionali e gli investitori, per sostenere la diffusione di soluzioni biobased.

Apertura bandi: 24 aprile 2024

Scadenza: 18 settembre 2024

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

 

Immagine: CBE JU

13 Dic

Scoperta Imprenditoriale: dal 7 febbraio 2024 agevolazioni per progetti di R&S nel Mezzogiorno

Scoperta Imprenditoriale: dal 7 febbraio 2024 agevolazioni per progetti di R&S nel Mezzogiorno

Sono state rese disponibili risorse pari a 300 milioni di euro, a valere sull’Azione 1.1.4. del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027, in favore di progetti di R&S e innovazione di importo compreso tra € 1 milione e € 5 milioni, e comunque non superiori al 60% della media del fatturato relativo agli ultimi due anni, realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs).

Potranno presentare domanda le imprese industriali, agro-industriali, i Centri di ricerca e come co-proponenti del progetto le imprese agricole e gli organismi di ricerca.

L’agevolazione consiste in un:

  • finanziamento agevolato, nel limite del 50% dei costi ammissibili complessivi;
  • contributo a fondo perduto pari al 35% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese, 25% per le grandi imprese.

Per gli organismi di ricerca le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto, con una percentuale pari al 60% dei costi ammissibili per attività di ricerca industriale e al 40% per attività di sviluppo sperimentale.

Le domande possono essere presentate dal 7 febbraio 2024.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

06 Dic

Contratti di sviluppo: Fondo microchip

Contratti di sviluppo: Fondo microchip

Al fine di favorire lo sviluppo della microelettronica e dei semiconduttori, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) metterà a disposizione 3,2 miliardi di euro provenienti dal Fondo per i microprocessori.

Queste risorse residue serviranno, in linea con il più ampio Chips Act europeo, a supportare le imprese che intendono aprire nuovi stabilimenti o riconvertire siti industriali già esistenti al fine di favorire le fasi di progettazione e design, fabbricazione, assemblaggio e packaging della filiera dei semiconduttori.

L’obiettivo è diminuire entro il 2030 la dipendenza delle imprese italiane appartenenti ai settori industriali a più alto fabbisogno di chips: auto, energie rinnovabili, difesa, tlc e intelligenza artificiale.

Fonte foto: CorCom

06 Dic

Contratti di Sviluppo: dal 4 dicembre 2023 è nuovamente possibile presentare domanda

Contratti di Sviluppo: dal 4 dicembre 2023 è nuovamente possibile presentare domanda

A seguito della temporanea sospensione, avvenuta con il Decreto Direttoriale 15 novembre 2023, sarà possibile fare nuovamente domanda a partire dal 4 dicembre 2023.

Inoltre, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023, sono state introdotte alcune importanti modifiche e novità per le imprese:

  • I nuovi progetti prevedono la presenza di non più di 5 imprese tra soggetti proponenti e aderenti, e tra i partecipanti ai contratti di rete;
  • per i programmi di tipo turistico, sale a 7,5 milioni la soglia minima per il progetto presentato dal soggetto proponente, mentre in caso di progetti con più soggetti, gli stessi dovranno essere realizzati in comuni limitrofi o nell’ambito di un singolo distretto turistico;
  • i regimi di tutela ambientale sono stati completamente riformati anche alla luce delle modifiche apportate al Regolamento Generale di esenzione (GBER).

Con il nuovo contratto di sviluppo sarà possibile usufruire degli incentivi a carattere ambientale anche per iniziative finalizzate a:

  • introdurre elementi di circolarità nei processi produttivi;
  • produrre energia rinnovabile per l’autoconsumo;
  • efficientare gli immobili, oltre che i processi produttivi.

Ulteriori opportunità, nell’ottica della transizione verso un’economia a zero emissioni, saranno introdotte da un successivo provvedimento che, dopo l’approvazione da parte della Commissione europea del relativo regime di aiuti, stabilirà le modalità di presentazione delle domande riguardanti le sezioni 2.6 e 2.8 del Quadro temporaneo, sulla base di quanto previsto dai Titoli II e III del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023.

Fonte foto: Redigo.info

29 Nov

PNRR AGRICOLTURA: Aumento dei fondi europei per Parco Agrisolare e Contratti di filiera

PNRR AGRICOLTURA: Aumento dei fondi europei per Parco Agrisolare e Contratti di filiera

La Commissione Europea ha approvato la rimodulazione del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dell’Italia con riforme e incentivi del Piano RepowerEu che ora dovrà ricevere il via libera definitivo dal Consiglio Europeo.

Le risorse per il settore agroalimentare passano da 3,68 a 6,5 3miliardi di euro. Se si conta la dotazione da 1,2 miliardi di euro per l’agrifood prevista dal Piano nazionale complementare al Recovery si arriva ad un totale di circa 8 miliardi di euro.

In particolare, è stato riconosciuto un ulteriore finanziamento di oltre 2 miliardi di euro per i Contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste.
La misura Parco Agrisolare, che ha registrato un overbooking di domande, è stata particolarmente apprezzata dalla Commissione, tanto da essere implementata con altri 850 milioni di euro, passando così da 1,5 a 2,3 miliardi di euro.

Per maggiori informazioni contattare: info@iniziativa.cc

29 Nov

DL Energia: dal MASE € 27,4 miliardi per investimenti su rinnovabili e sostegno a imprese gasivore-energivore

DL Energia: dal MASE € 27,4 miliardi per investimenti su rinnovabili e sostegno a imprese gasivore-energivore

Il 27 novembre è stato approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia. Con il decreto sono introdotte misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile.

Nello specifico, il decreto agisce su tre campi di intervento:

  • Sostegno alle imprese;
  • Promozione e sviluppo delle rinnovabili;
  • Sicurezza energetica e decarbonizzazione.

Alcune delle novità più importanti:

  • un fondo per Regioni e Province Autonome da 350 milioni di euro l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee;
  • un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile. Queste potranno vedersi anticipare dal GSE gli effetti della realizzazione di questi impianti, da restituire nei successivi venti anni;
  • l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas per circa mille aziende gasivore (quali quelle della siderurgia, della carta e del vetro), attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi;
  • semplificazioni per il geotermoelettrico, in particolare per quanto riguarda l’assegnazione delle concessioni;
  • sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l’individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti;
  • un portale digitale con dati e informazioni sullo sviluppo della rete elettrica nazionale;
  • un sistema transitorio di supporto per garantire il mantenimento in esercizio di impianti alimentati con bioliquidi sostenibili;
  • la possibilità di autocandidature da parte di enti territoriali a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio;
  • misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche, con la realizzazione di condensatori ad aria;
  • semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di 15 nuovi progetti di teleriscaldamento;
  • interventi normativi e l’avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio.

Per maggiori informazioni contattare: info@iniziativa.cc

28 Nov

LINEE GUIDA EBA: Concessione e monitoraggio dei prestiti

LINEE GUIDA EBA: Concessione e monitoraggio dei prestiti

Le ultime linee guida pubblicate dall’EBA in relazione ai prestiti alle imprese sono le “Guidelines on loan origination and monitoring” (EBA-GL Lom) pubblicate nel 2020 che appunto rimodulano tutta la prassi bancaria della concessione dei prestiti. Inizialmente la regolamentazione è stata applicata esclusivamente ai nuovi finanziamenti, mentre dal 30 giugno 2022 l’applicazione è prevista anche per i prestiti già esistenti e per quelli che richiedono rinegoziazioni o modifiche contrattuali. Tutto ciò è stato in parte rimandando anche dall’avvento del Covid-19 che ha rallentato l’applicazione delle stesse, infatti, gli istituti di credito avranno tempo fino al 30 giugno 2024 per adeguare i loro modelli di valutazione e monitoraggio.

A cosa servono e cosa prevedono queste linee guida?

Queste linee guida hanno lo scopo di migliorare la qualità del credito e ridurre il rischio di insolvenza dei prestiti alle imprese. Per raggiungere questi obiettivi, le linee guida richiedono alle banche di adottare un approccio più rigoroso e completo nella valutazione del rischio di credito. Le linee guida EBA-GL Lom si applicano a tutti i prestiti concessi dalle banche alle imprese, indipendentemente dalle dimensioni. Le linee guida sono strutturate in cinque sezioni:

  • Internal Governance
  • Pratiche di concessione del credito
  • Pricing
  • Valutazione delle garanzie
  • Monitoraggio

Provando a sintetizzare il tutto i principali cambiamenti introdotti sono:

  • Un approccio forward-looking, che richiede alle banche di valutare la capacità attuale e futura del cliente di rimborsare il prestito.
  • Un monitoraggio costante e più ampio delle dinamiche aziendali, che richiede alle banche di raccogliere informazioni più dettagliate sul cliente, sulla sua attività e sul suo contesto economico.
  • Un approccio proattivo al rilevamento del credito deteriorato, che richiede alle banche di adottare misure per identificare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del credito.

La vera domanda per le imprese italiane però sarà: tutto ciò come impatterà sul mercato del credito?

  • Le imprese dovranno fornire maggiori informazioni alle banche, a prescindere dalle dimensioni.
  • Le imprese dovranno adottare un approccio più rigoroso alla gestione del proprio bilancio e dovranno prepararsi adeguatamente alla richiesta di finanziamenti.
  • Le imprese dovranno procedere alla riclassificazione dei bilanci storici[1] (almeno gli ultimi tre esercizi) e alla predisposizione di documenti contabili infrannuali e prospettici.
  • Le imprese dovranno verificare l’andamento di alcuni degli eventi monitorati dagli istituti di credito per rilevare una possibile perdita di equilibrio economico-finanziario – questo si traduce nella predisposizione da parte delle imprese di un cruscotto di indicatori[2] da monitorare costantemente nel tempo.

In conclusione, è evidente che il cambiamento di approccio rappresenta una sfida per le PMI italiane, abituate al “bilancio” come fonte principale di informazioni con le banche. È ora cruciale per le imprese presentare periodicamente piani di sviluppo e report finanziari per ottenere supporto creditizio. La strutturazione efficiente della funzione strategico-finanziaria, il monitoraggio degli indici di bilancio e la pianificazione realistica a breve, medio e lungo termine diventano priorità essenziali per garantire accesso costante al credito.

Per ulteriori approfondimenti: https://www.eba.europa.eu/regulation-and-policy/credit-risk/guidelines-on-loan-origination-and-monitoring

Resta aggiornato: https://www.iniziativa.cc/

 

[1] La riclassificazione dei bilanci storici deve essere effettuata ponendo attenzione al trend storico in relazione a specifici indicatori e aspetti, tra cui:

  • La variazione del fatturato
  • L’EBIT
  • L’EBITDA
  • Il capitale circolante netto operativo
  • Il rapporto tra la posizione finanziaria netta e l’Ebitda
  • Il Debt service coverage ratio (DSCR)
  • La leva finanziaria
  • L’Interest coverage ratio

[2] Gli indicatori e le grandezze economico/patrimoniali che le imprese dovranno monitorare in modo continuativo nel tempo sono:

  • I debiti scaduti nei confronti dei dipendenti e/o tributari e previdenziali
  • Una significativa diminuzione di cash flow futuri
  • Il rapporto PFN/EBITDA maggiore di 6
  • Gli ultimi due bilanci in perdita
  • Il DSCR se inferiore a 1,1
  • La riduzione del fatturato superiore al 30%
  • La riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto all’esercizio precedente

 

Fonte immagine: 2020revisione