13 Dic

Scoperta Imprenditoriale: dal 7 febbraio 2024 agevolazioni per progetti di R&S nel Mezzogiorno

Scoperta Imprenditoriale: dal 7 febbraio 2024 agevolazioni per progetti di R&S nel Mezzogiorno

Sono state rese disponibili risorse pari a 300 milioni di euro, a valere sull’Azione 1.1.4. del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027, in favore di progetti di R&S e innovazione di importo compreso tra € 1 milione e € 5 milioni, e comunque non superiori al 60% della media del fatturato relativo agli ultimi due anni, realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs).

Potranno presentare domanda le imprese industriali, agro-industriali, i Centri di ricerca e come co-proponenti del progetto le imprese agricole e gli organismi di ricerca.

L’agevolazione consiste in un:

  • finanziamento agevolato, nel limite del 50% dei costi ammissibili complessivi;
  • contributo a fondo perduto pari al 35% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese, 25% per le grandi imprese.

Per gli organismi di ricerca le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto, con una percentuale pari al 60% dei costi ammissibili per attività di ricerca industriale e al 40% per attività di sviluppo sperimentale.

Le domande possono essere presentate dal 7 febbraio 2024.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

06 Dic

Contratti di sviluppo: Fondo microchip

Contratti di sviluppo: Fondo microchip

Al fine di favorire lo sviluppo della microelettronica e dei semiconduttori, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) metterà a disposizione 3,2 miliardi di euro provenienti dal Fondo per i microprocessori.

Queste risorse residue serviranno, in linea con il più ampio Chips Act europeo, a supportare le imprese che intendono aprire nuovi stabilimenti o riconvertire siti industriali già esistenti al fine di favorire le fasi di progettazione e design, fabbricazione, assemblaggio e packaging della filiera dei semiconduttori.

L’obiettivo è diminuire entro il 2030 la dipendenza delle imprese italiane appartenenti ai settori industriali a più alto fabbisogno di chips: auto, energie rinnovabili, difesa, tlc e intelligenza artificiale.

Fonte foto: CorCom

06 Dic

Contratti di Sviluppo: dal 4 dicembre 2023 è nuovamente possibile presentare domanda

Contratti di Sviluppo: dal 4 dicembre 2023 è nuovamente possibile presentare domanda

A seguito della temporanea sospensione, avvenuta con il Decreto Direttoriale 15 novembre 2023, sarà possibile fare nuovamente domanda a partire dal 4 dicembre 2023.

Inoltre, con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023, sono state introdotte alcune importanti modifiche e novità per le imprese:

  • I nuovi progetti prevedono la presenza di non più di 5 imprese tra soggetti proponenti e aderenti, e tra i partecipanti ai contratti di rete;
  • per i programmi di tipo turistico, sale a 7,5 milioni la soglia minima per il progetto presentato dal soggetto proponente, mentre in caso di progetti con più soggetti, gli stessi dovranno essere realizzati in comuni limitrofi o nell’ambito di un singolo distretto turistico;
  • i regimi di tutela ambientale sono stati completamente riformati anche alla luce delle modifiche apportate al Regolamento Generale di esenzione (GBER).

Con il nuovo contratto di sviluppo sarà possibile usufruire degli incentivi a carattere ambientale anche per iniziative finalizzate a:

  • introdurre elementi di circolarità nei processi produttivi;
  • produrre energia rinnovabile per l’autoconsumo;
  • efficientare gli immobili, oltre che i processi produttivi.

Ulteriori opportunità, nell’ottica della transizione verso un’economia a zero emissioni, saranno introdotte da un successivo provvedimento che, dopo l’approvazione da parte della Commissione europea del relativo regime di aiuti, stabilirà le modalità di presentazione delle domande riguardanti le sezioni 2.6 e 2.8 del Quadro temporaneo, sulla base di quanto previsto dai Titoli II e III del Decreto Ministeriale 14 settembre 2023.

Fonte foto: Redigo.info

29 Nov

PNRR AGRICOLTURA: Aumento dei fondi europei per Parco Agrisolare e Contratti di filiera

PNRR AGRICOLTURA: Aumento dei fondi europei per Parco Agrisolare e Contratti di filiera

La Commissione Europea ha approvato la rimodulazione del PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, dell’Italia con riforme e incentivi del Piano RepowerEu che ora dovrà ricevere il via libera definitivo dal Consiglio Europeo.

Le risorse per il settore agroalimentare passano da 3,68 a 6,5 3miliardi di euro. Se si conta la dotazione da 1,2 miliardi di euro per l’agrifood prevista dal Piano nazionale complementare al Recovery si arriva ad un totale di circa 8 miliardi di euro.

In particolare, è stato riconosciuto un ulteriore finanziamento di oltre 2 miliardi di euro per i Contratti di filiera agroalimentare, pesca e foreste.
La misura Parco Agrisolare, che ha registrato un overbooking di domande, è stata particolarmente apprezzata dalla Commissione, tanto da essere implementata con altri 850 milioni di euro, passando così da 1,5 a 2,3 miliardi di euro.

Per maggiori informazioni contattare: info@iniziativa.cc

29 Nov

DL Energia: dal MASE € 27,4 miliardi per investimenti su rinnovabili e sostegno a imprese gasivore-energivore

DL Energia: dal MASE € 27,4 miliardi per investimenti su rinnovabili e sostegno a imprese gasivore-energivore

Il 27 novembre è stato approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per la sicurezza energetica del Paese, la promozione del ricorso alle fonti rinnovabili di energia, il sostegno alle imprese a forte consumo di energia. Con il decreto sono introdotte misure volte ad accelerare gli investimenti in autoproduzione di energia rinnovabile.

Nello specifico, il decreto agisce su tre campi di intervento:

  • Sostegno alle imprese;
  • Promozione e sviluppo delle rinnovabili;
  • Sicurezza energetica e decarbonizzazione.

Alcune delle novità più importanti:

  • un fondo per Regioni e Province Autonome da 350 milioni di euro l’anno fino al 2032 per misure di compensazione e riequilibrio ambientale e territoriale a fronte dell’installazione di impianti rinnovabili in aree idonee;
  • un sistema di incentivazione a installare impianti a fonti rinnovabili rivolto a circa 3800 imprese a forte consumo di energia elettrica come quelle della chimica, del vetro e del tessile. Queste potranno vedersi anticipare dal GSE gli effetti della realizzazione di questi impianti, da restituire nei successivi venti anni;
  • l’acquisto a prezzo vantaggioso di gas per circa mille aziende gasivore (quali quelle della siderurgia, della carta e del vetro), attraverso il GSE e il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi;
  • semplificazioni per il geotermoelettrico, in particolare per quanto riguarda l’assegnazione delle concessioni;
  • sostegno all’eolico galleggiante nel Mezzogiorno, con l’individuazione di due aree portuali del Sud per sviluppare investimenti nel settore, funzionali a ospitare piattaforme galleggianti;
  • un portale digitale con dati e informazioni sullo sviluppo della rete elettrica nazionale;
  • un sistema transitorio di supporto per garantire il mantenimento in esercizio di impianti alimentati con bioliquidi sostenibili;
  • la possibilità di autocandidature da parte di enti territoriali a ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, per promuovere la possibilità di una più celere individuazione dell’area di stoccaggio;
  • misure per il risparmio idrico nelle centrali termoelettriche, con la realizzazione di condensatori ad aria;
  • semplificazioni sullo sviluppo delle reti intelligenti e la loro resilienza, nonché di 15 nuovi progetti di teleriscaldamento;
  • interventi normativi e l’avvio di un nuovo studio per valorizzare la filiera della cattura e stoccaggio di carbonio.

Per maggiori informazioni contattare: info@iniziativa.cc

28 Nov

LINEE GUIDA EBA: Concessione e monitoraggio dei prestiti

LINEE GUIDA EBA: Concessione e monitoraggio dei prestiti

Le ultime linee guida pubblicate dall’EBA in relazione ai prestiti alle imprese sono le “Guidelines on loan origination and monitoring” (EBA-GL Lom) pubblicate nel 2020 che appunto rimodulano tutta la prassi bancaria della concessione dei prestiti. Inizialmente la regolamentazione è stata applicata esclusivamente ai nuovi finanziamenti, mentre dal 30 giugno 2022 l’applicazione è prevista anche per i prestiti già esistenti e per quelli che richiedono rinegoziazioni o modifiche contrattuali. Tutto ciò è stato in parte rimandando anche dall’avvento del Covid-19 che ha rallentato l’applicazione delle stesse, infatti, gli istituti di credito avranno tempo fino al 30 giugno 2024 per adeguare i loro modelli di valutazione e monitoraggio.

A cosa servono e cosa prevedono queste linee guida?

Queste linee guida hanno lo scopo di migliorare la qualità del credito e ridurre il rischio di insolvenza dei prestiti alle imprese. Per raggiungere questi obiettivi, le linee guida richiedono alle banche di adottare un approccio più rigoroso e completo nella valutazione del rischio di credito. Le linee guida EBA-GL Lom si applicano a tutti i prestiti concessi dalle banche alle imprese, indipendentemente dalle dimensioni. Le linee guida sono strutturate in cinque sezioni:

  • Internal Governance
  • Pratiche di concessione del credito
  • Pricing
  • Valutazione delle garanzie
  • Monitoraggio

Provando a sintetizzare il tutto i principali cambiamenti introdotti sono:

  • Un approccio forward-looking, che richiede alle banche di valutare la capacità attuale e futura del cliente di rimborsare il prestito.
  • Un monitoraggio costante e più ampio delle dinamiche aziendali, che richiede alle banche di raccogliere informazioni più dettagliate sul cliente, sulla sua attività e sul suo contesto economico.
  • Un approccio proattivo al rilevamento del credito deteriorato, che richiede alle banche di adottare misure per identificare e gestire tempestivamente i segnali di deterioramento del credito.

La vera domanda per le imprese italiane però sarà: tutto ciò come impatterà sul mercato del credito?

  • Le imprese dovranno fornire maggiori informazioni alle banche, a prescindere dalle dimensioni.
  • Le imprese dovranno adottare un approccio più rigoroso alla gestione del proprio bilancio e dovranno prepararsi adeguatamente alla richiesta di finanziamenti.
  • Le imprese dovranno procedere alla riclassificazione dei bilanci storici[1] (almeno gli ultimi tre esercizi) e alla predisposizione di documenti contabili infrannuali e prospettici.
  • Le imprese dovranno verificare l’andamento di alcuni degli eventi monitorati dagli istituti di credito per rilevare una possibile perdita di equilibrio economico-finanziario – questo si traduce nella predisposizione da parte delle imprese di un cruscotto di indicatori[2] da monitorare costantemente nel tempo.

In conclusione, è evidente che il cambiamento di approccio rappresenta una sfida per le PMI italiane, abituate al “bilancio” come fonte principale di informazioni con le banche. È ora cruciale per le imprese presentare periodicamente piani di sviluppo e report finanziari per ottenere supporto creditizio. La strutturazione efficiente della funzione strategico-finanziaria, il monitoraggio degli indici di bilancio e la pianificazione realistica a breve, medio e lungo termine diventano priorità essenziali per garantire accesso costante al credito.

Per ulteriori approfondimenti: https://www.eba.europa.eu/regulation-and-policy/credit-risk/guidelines-on-loan-origination-and-monitoring

Resta aggiornato: https://www.iniziativa.cc/

 

[1] La riclassificazione dei bilanci storici deve essere effettuata ponendo attenzione al trend storico in relazione a specifici indicatori e aspetti, tra cui:

  • La variazione del fatturato
  • L’EBIT
  • L’EBITDA
  • Il capitale circolante netto operativo
  • Il rapporto tra la posizione finanziaria netta e l’Ebitda
  • Il Debt service coverage ratio (DSCR)
  • La leva finanziaria
  • L’Interest coverage ratio

[2] Gli indicatori e le grandezze economico/patrimoniali che le imprese dovranno monitorare in modo continuativo nel tempo sono:

  • I debiti scaduti nei confronti dei dipendenti e/o tributari e previdenziali
  • Una significativa diminuzione di cash flow futuri
  • Il rapporto PFN/EBITDA maggiore di 6
  • Gli ultimi due bilanci in perdita
  • Il DSCR se inferiore a 1,1
  • La riduzione del fatturato superiore al 30%
  • La riduzione del patrimonio netto superiore al 50% rispetto all’esercizio precedente

 

Fonte immagine: 2020revisione
21 Nov

MASE: 502 milioni per promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio

MASE: 502 milioni per promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie energetiche innovative a zero emissioni di carbonio

Per l’attuazione del programma “Mission Innovation” è prevista la pubblicazione di bandi di gara ad hoc, rivolti agli organismi di ricerca e alle imprese, stanziando risorse pari a 502 milioni di euro nel triennio 2024-2026.

Il programma ripartisce la somma dei 502 milioni su una serie di linee d’azione, in particolare:

  • 182 milioni di euro sono assegnati alle rinnovabili, alle tecnologie di rete elettriche e allo stoccaggio dell’energia con l’obiettivo di integrare efficacemente le energie rinnovabili intermittenti, come l’eolico e il solare, nel mix di generazione, mantenendo i sistemi stessi economicamente efficienti, sicuri e resilienti;
  • 118 milioni di euro all’idrogeno rinnovabile, per aumentarne la competitività economica e l’uso in sicurezza attraverso il sostegno alle attività di ricerca, sperimentazione e realizzazione di prototipi industriali;
  • 135 milioni di euro sono dedicati al settore nucleare, prevedendo la realizzazione di attività di ricerca e sperimentazione sui piccoli reattori modulari di terza e quarta generazione nel breve-medio periodo e sulle tecnologie di fusione per il lungo periodo. In questo ambito una quota delle risorse sarà utilizzata specificatamente per attività di formazione, con l’obiettivo di rafforzare le competenze professionali, tecniche e specialistiche in questo settore;
  • 36 milioni a progetti trasversali che coinvolgono ambiti comuni quali materie prime critiche e materiali avanzati, elettrolizzatori, bioidrogeno, biocarburanti e integrazioni con le reti;
  • 11 milioni di euro andranno ai progetti internazionali finalizzati a garantire la cooperazione industriale e la collaborazione con le principali istituzioni del settore energetico.

Il decreto è in fase di pubblicazione.

Per maggiori informazioni contattare: info@iniziativa.cc

Fonte foto: MASE
17 Nov

Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili

Adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili

15 luglio 2022 è entrato in vigore il nuovo Codice della Crisi di Impresa («CCII») che unifica, in un solo corpo normativo, la disciplina relativa alla regolazione dello stato di crisi e di insolvenza di ogni tipologia di debitore, con ambito di applicazione esteso alle imprese di qualsiasi tipologia, dimensione, settore e forma giuridica (quindi, non solo gli imprenditori commerciali, ma anche imprese artigiani, agricoltori, gruppi di imprese, enti, società pubbliche con la sola esclusione dello stato e degli enti pubblici). Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, costituito da 391 articoli, riscrive tutta la disciplina delle procedure concorsuali e dell’insolvenza, sostituendosi al regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 e alla disciplina sulla composizione della crisi da sovraindebitamento di cui alla legge n. 3/2012.

Con D. Lgs. n. 83/2022 sono stati definiti gli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili con l’obiettivo di conferire una maggiore centralità all’Organizzazione Aziendale e al Controllo di   Gestione, prevedendo la dotazione di strumenti interni atti a garantire il Principio della corretta amministrazione. Si tratta di prevedere tempestivamente l’adozione di misure che consentono di:

  • rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale o economico-finanziario, rapportati alle specifiche caratteristiche dell’impresa e dell’attività imprenditoriale svolta dal debitore;
  • verificare la non sostenibilità dei debiti e l’assenza di prospettive di continuità aziendale per i dodici mesi successivi e i segnali di allarme;
  • ricavare le informazioni necessarie a seguire la lista di controllo particolareggiata e a effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento.

Il comma 4, dell’articolo 3, specifica che costituiscono segnali di allarme:

  • l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni;
  • l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno novanta giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • l’esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni o che abbiano superato da almeno sessanta giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino complessivamente almeno il cinque per cento del totale delle esposizioni;
  • l’esistenza di una o più delle esposizioni debitorie previste dall’articolo 25-novies, comma 1 (obblighi INPS e INAIL).

Il quadro normativo ha come obiettivo primario la salvaguardia dell’Azienda.

16 Nov

SECONDO BANDO MASE: PIANI DI INVESTIMENTO PER LA PRODUZIONE DI ELETTROLIZZATORI

SECONDO BANDO MASE: PIANI DI INVESTIMENTO PER LA PRODUZIONE DI ELETTROLIZZATORI

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l’avviso per selezionare progetti di investimento di importo non inferiore a € 10 milioni e finalizzati alla creazione di stabilimenti per la produzione di elettrolizzatori, ovvero dispositivi in grado di produrre idrogeno dall’acqua senza emissioni di CO2 se alimentati con elettricità rinnovabile.

Con una dotazione finanziaria pari a € 100.000.000, la misura si rivolte alle imprese di tutte le dimensioni che non abbiano effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda di agevolazione, una delocalizzazione verso l’unità produttiva in cui deve essere realizzato l’investimento.

Le agevolazioni sono concesse fino ad un’intensità massima del 55%, l’entità degli incentivi dipende dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate dall’11 dicembre 2023 fino al 26 gennaio 2024.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: MASE

14 Nov

CONTRATTI DI SVILUPPO PER LA TUTELA AMBIENTALE: NOVITÀ PER LA DECARBONIZZAZIONE E LA TRANSIZIONE GREEN

CONTRATTI DI SVILUPPO PER LA TUTELA AMBIENTALE: NOVITÀ PER LA DECARBONIZZAZIONE E LA TRANSIZIONE GREEN

Con il DM 14 settembre 2023 è stata modificata la disciplina per i programmi di sviluppo per la tutela ambientale coerentemente con gli obiettivi di decarbonizzazione e transizione green.

Sono finanziabili programmi di investimento presentati da imprese di tutte le dimensioni, di un importo minimo complessivo pari a € 20 milioni e volti:

  • alla tutela dell’ambiente, compresi gli aiuti per la riduzione e l’eliminazione delle emissioni di gas a effetto serra;
  • all’introduzione di misure di efficienza energetica;
  • alla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, dell’idrogeno rinnovabile e della cogenerazione ad alto rendimento;
  • all’efficienza nell’utilizzo delle risorse e al sostegno alla transizione verso un’economia circolare

Le agevolazioni sono concesse fino ad un’intensità massima del 75% per le Regioni del Sud e 60% per le Regioni del Centro-Nord. L’entità degli incentivi dipende dalla tipologia di investimento, dalla localizzazione dell’iniziativa e dalla dimensione di impresa.

I programmi di sviluppo volti ad accelerare il percorso di decarbonizzazione e di efficientamento energetico delle attività industriali possono accedere alla Sezione 2.6 del Quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato, per un’intensità del:

  • 60% per i progetti volti all’utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico o di combustibili derivati dall’idrogeno rinnovabile, in sostituzione dei combustibili fossili;
  • 30% per i progetti volti all’elettrificazione dei processi produttivi e riduzione sostanziale del consumo di energia nelle attività e nei processi industriali;
  • 40% nel caso in cui i costi agevolabili sono determinati come differenza tra i costi del programma e i risparmi sui costi o le entrate aggiuntive. È prevista una maggiorazione per gli aiuti concessi alle piccole e medie imprese, nonché per gli investimenti in grado di ridurre le emissioni dirette di gas a effetto serra di almeno il 55% o il consumo energetico di almeno il 25%.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc