08 Nov

Idrogeno rinnovabile – Progetti di investimento sullo sviluppo della filiera di componenti per la produzione Idrogeno rinnovabile

Idrogeno rinnovabile – Progetti di investimento sullo sviluppo della filiera di componenti per la produzione Idrogeno rinnovabile

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato l’Avviso per il finanziamento di Piani di investimento produttivi finalizzati allo sviluppo della filiera di componenti per la produzione di idrogeno rinnovabile, ivi inclusi componenti per gli elettrolizzatori.

I progetti che verranno selezionati per essere ammessi alle agevolazioni concesse nella forma di contributo potranno riguardare: la creazione o l’ampliamento di unità produttive di componenti degli elettrolizzatori, dispositivi per la compressione e lo stoccaggio dell’idrogeno, sistemi di interfaccia con impianti di produzione di energia rinnovabile. Sono altresì finanziabili progetti di ricerca industriale e/o sviluppo sperimentale e di formazione del personale purché connessi all’investimento produttivo.

L’avviso è rivolto alle imprese di tutte le dimensioni con una dotazione complessiva di 100 milioni di euro, di cui almeno il 40% destinato al finanziamento di progetti da realizzare nelle Regioni del Mezzogiorno.

Le domande potranno essere presentate dalle ore 10:00 del 29 novembre 2023 alle ore 10:00 del 12 gennaio 2024.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

06 Nov

Scoperta Imprenditoriale: Agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno

Scoperta Imprenditoriale: Agevolazioni per progetti di ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno

Sono state rese disponibili risorse pari a 300 milioni di euro, a valere sull’Azione 1.1.4. del Programma Nazionale Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027, in favore di progetti di R&S e innovazione di importo compreso tra € 1 milione e € 5 milioni, e comunque non superiori al 60% della media del fatturato relativo agli ultimi due anni, realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs).

Potranno presentare domanda le imprese industriali, agro-industriali, i Centri di ricerca e come co-proponenti del progetto le imprese agricole e gli organismi di ricerca.

L’agevolazione consiste in un:

  • finanziamento agevolato, nel limite del 50% dei costi ammissibili complessivi;
  • contributo a fondo perduto pari al 35% per le piccole imprese, 30% per le medie imprese, 25% per le grandi imprese.

Per gli organismi di ricerca le agevolazioni sono concesse nella forma del contributo a fondo perduto, con una percentuale pari al 60% dei costi ammissibili per attività di ricerca industriale e al 40% per attività di sviluppo sperimentale.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

03 Nov

Direttiva Corporate Sustainability Reporting (CSRD)

Direttiva Corporate Sustainability Reporting (CSRD)

Il 5 gennaio 2023 è entrata in vigore la Direttiva Corporate Sustainability Reporting (CSRD)[1] – 2022/2464/UE, la quale modifica il regolamento (UE) n. 537/2014, la direttiva 2004/109/CE, la direttiva 2006/43/CE e la direttiva 2013/34/UE per quanto riguarda la rendicontazione di sostenibilità per le società.

Questa nuova direttiva modernizza e rafforza le norme relative alle informazioni sociali e ambientali che le aziende devono fornire ed è diretta ad un insieme più ampio di grandi aziende, nonché di PMI quotate, che sarà ora tenuto a rendicontare sulla sostenibilità. La CSRD, inoltre, impone la necessità di assicurare l’affidabilità delle informazioni sulla sostenibilità divulgate dalle imprese e si occuperà di stabilire una tassonomia digitale per tali dati[2].

Le aziende dovranno applicare le nuove regole della CSRD per la prima volta nell’anno finanziario 2024, per i report pubblicati nel 2025. Rientrano in questa categoria più ampia le grandi imprese che, alla data di chiusura del bilancio, superano congiuntamente due dei seguenti tre criteri:

  • attivo dello Stato patrimoniale > 20 mln di euro;
  • fatturato superiore a 40 mln di euro;
  • numero medio di dipendenti durante l’anno finanziario > 250.

Fino al 1° gennaio 2025, rimangono in vigore le regole introdotte dalla Direttiva NON-Financial Reporting (NFRD) – 2014/95UE. Ovvero, rimane in vigore l’obbligo di rendicontazione non finanziaria (fornire informazioni anche in merito agli aspetti ambientali, sociali e di governance – ESG), per gli emittenti quotati, banche e assicurazioni che abbiano avuto in media durante l’esercizio finanziario un numero di dipendenti superiore a 500 e che, alla data di chiusura del bilancio, abbiano superato almeno uno dei seguenti limiti dimensionali:

  • alla data di chiusura del bilancio, abbiano avuto uno stato patrimoniale superiore a €20 mln;
  • alla data di chiusura del bilancio, abbiano avuto ricavi netti delle vendite e delle prestazioni superiori a €40 mln.

Dal 1º gennaio 2026 le regole della CSRD si applicheranno anche alle PMI quotate, però con una possibile esenzione dall’applicazione della Direttiva fino al 2028.

[1] EUR-Lex (2022) – Documento 32022L2464
[2] Corporate sustainability reporting
02 Nov

Progetti di R&S per la competitività imprenditoriale nel Mezzogiorno

Progetti di R&S per la competitività imprenditoriale nel Mezzogiorno

È in corso di pubblicazione il Decreto del MIMIT che disciplina la concessione di contributi e finanziamenti agevolati a valere sul FRI, in favore di progetti di R&S e innovazione di un importo compreso tra 3 milioni di euro e 20 milioni di euro, realizzati nelle regioni del Mezzogiorno e che facciano utilizzo di tecnologie abilitanti fondamentali (KETs).

Le risorse finanziarie disponibili sono 328 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni nella forma del finanziamento agevolato a valere sulle risorse del FRI e circa 145 milioni di euro per la concessione delle agevolazioni nella forma di contributo diretto alla spesa a valere sulle risorse rese disponibili a seguito della chiusura dei programmi operativi 2007-2013.

Potranno presentare domanda le imprese industriali, agro-industriali, i Centri di ricerca e come co-proponenti del progetto le imprese agricole.

L’agevolazione consiste in un:

  • finanziamento agevolato, nel limite del 50% dei costi ammissibili complessivi (40% in caso di maggiorazione del contributo), a cui deve essere associato un Finanziamento Bancario, di importo minimo pari al 20% del “finanziamento” totale;
  • contributo a fondo perduto pari al 30% per le piccole imprese, 25% per le medie imprese e 15% per cento per le grandi imprese. Inoltre, in casi specifici è prevista una maggiorazione al contribuito alla spesa del 10%.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

27 Ott

FONDO UNICO COMMERCIO

FONDO UNICO COMMERCIO

Dal 25 ottobre 2023 è stato riaperto lo sportello del Fondo Unico per il Commercio, lo strumento finanziario della Regione Piemonte, che mette a disposizione fondi pubblici a sostegno delle micro, piccole, medie imprese del commercio, per progetti di investimento con importo minimo di € 25.000 per le micro e piccole e € 250.000 per le medie imprese.

L’agevolazione consiste in un finanziamento con il concorso di risorse regionali a tasso zero e risorse degli intermediari cofinanziatori a tassi di mercato convenzionati, fino al 100% delle spese ritenute ammissibili.

È prevista un’ulteriore agevolazione nella forma di contributo a fondo perduto, pari al 10% della quota pubblica di finanziamento per le micro imprese, 8% per le piccole imprese, 4% per le medie imprese.

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: Regione Piemonte

26 Ott

CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism: le sfide poste dalla fase transitoria e la sinergia con l’Innovation Fund per aiutare le imprese UE

CBAM – Carbon Border Adjustment Mechanism: le sfide poste dalla fase transitoria e la sinergia con l’Innovation Fund per aiutare le imprese UE

Il meccanismo di adeguamento delle frontiere del carbonio (CBAM) dell’UE è entrato in vigore nella sua fase transitoria dall’inizio di ottobre. CBAM è lo strumento di riferimento dell’UE per affrontare la rilocalizzazione delle emissioni di carbonio, compatibilmente con le disposizioni dell’Organizzazione Mondiale del Commercio: l’obiettivo è quello di pareggiare il prezzo del carbonio tra i prodotti nazionali e le importazioni. Ciò garantirà che le politiche climatiche dell’UE non vengano compromesse dalla delocalizzazione della produzione verso paesi con standard “green” meno ambiziosi o dalla sostituzione dei prodotti dell’UE con importazioni a maggiore intensità di carbonio.

Nella sua fase transitoria, il CBAM si applicherà solo alle importazioni di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno. Gli importatori dell’UE di tali beni dovranno riferire il volume delle loro importazioni e le emissioni di gas serra (GHG) generate durante la loro produzione, senza pagare alcun aggiustamento finanziario (in questa fase). I dati devono essere raccolti a cominciare dal quarto trimestre del 2023: il primo rapporto dovrà essere presentato entro il 31 gennaio 2024. La fase transitoria servirà come periodo di apprendimento per importatori, produttori e autorità in vista della metodologia definitiva, che entrerà in vigore nel 2026.

Il CBAM si presenta con una doppia veste di incentivo e di sfida organizzativa ed economica per i produttori europei di cemento, ferro e acciaio, alluminio, fertilizzanti, elettricità e idrogeno nell’ottica della transizione industriale ed ecologica. Con l’introduzione del meccanismo del CBAM e con il supporto finanziario della Commissione Europea e dei singoli governi per la transizione industriale green, le produzioni europee possono diventare sia più sostenibili che più competitive rispetto al contesto globale.

Un aiuto concreto per affrontare le sfide poste dalla transizione industriale ed ecologica può venire dall’Innovation Fund, che mira a sostenere le industrie energivore attraverso finanziamenti mirati alla dimostrazione e al raggiungimento del mercato di tecnologie innovative a basse emissioni di carbonio. L’Innovation Fund si concentra su tecnologie altamente innovative e grandi progetti faro in grado di portare a significative riduzioni delle emissioni di CO2; il livello di maturità minimo prevede che siano già stati eseguiti studi di fattibilità e modelli di business, e che non vi siano intoppi legali/giuridici rispetto alla realizzazione del progetto.

Le sovvenzioni dell’Innovation Fund coprono fino al 60% dei costi legati all’innovazione, e si dividono in progetti “Large-scale”, con una spesa in conto capitale superiore a €7,5 mln, e in progetti “Small-scale”, (<€7,5 mln). I sussidi possono essere integrati da altri finanziamenti (es.: nazionali) fino al raggiungimento del 100% dei costi complessivi. Fino al 40% delle sovvenzioni può essere concesso sulla base di obiettivi raggiunti prima che il progetto sia pienamente operativo; l’ammontare restante viene erogato in modo flessibile in base alle esigenze del progetto e considerando i traguardi raggiunti nell’implementazione.

I criteri di riferimento per la valutazione delle proposte e l’aggiudicazione dei finanziamenti includono l’efficacia nella prevenzione delle emissioni di gas serra (i); il grado di innovazione (ii); la maturità del progetto (iii); la scalabilità (iv), e l’efficienza dei costi (v).

Per maggiori informazioni: info@iniziativa.cc

Fonte immagine: Winkler

24 Ott

“Pledge Fund” Be.CULTOUR – una raccolta di articoli sul progetto pilota promosso da Iniziativa nell’ambito del progetto europeo Be.CULTOUR

“Pledge Fund” Be.CULTOUR – una raccolta di articoli sul progetto pilota promosso da Iniziativa nell’ambito del progetto europeo Be.CULTOUR

Iniziativa ha lanciato il modello di investimento “Pledge Fund” Be.CULTOUR, concepito ad hoc per finanziare le iniziative di turismo culturale circolare e sostenibile, che devono essere allineate agli Obiettivi dell’Agenda 2030 e prestare particolare attenzione alla rigenerazione urbana, alla valorizzazione delle aree rurali, dei territori e degli ecosistemi dell’innovazione locale, alla creazione di impatto positivo nella comunità di riferimento.per supportare investimenti in start-up innovative e start-up a vocazione sociale per realizzare iniziative circolari.
Il progetto pilota ha catturato l’interesse di diverse testate giornalistiche nazionali e non. Questa attenzione da parte dei media è testimonianza dell’importanza e dell’impatto dell’iniziativa. Gli articoli hanno evidenziato gli obiettivi, il funzionamento e il potenziale dell’inizaitiva.

Clicca qui per leggere la Rassegna Stampa

 

Se vuoi saperne di più sul modello di investimento “Pledge Fund” Be.CULTOUR, clicca qui.

 

Per conoscere le condizioni per partecipare al “Pledge Fund” Be.CULTOUR, consulta il Regolamento e l’Avviso per la partecipazione delle start-up innovative e delle start-up a vocazione sociale.

23 Ott

Pubblicato il nuovo studio condotto dall’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche sulla performance delle società partecipate dalla Pa

Pubblicato il nuovo studio condotto dall’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche sulla performance delle società partecipate dalla Pa

È stato presentato da Melina Nappi, membro del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche e partner di Iniziativa, il nuovo studio condotto dall’Osservatorio Italiano sulle Partecipate Pubbliche sulla performance delle società partecipate dalla Pa. Lo studio si focalizza sull’analisi della capacità delle società di generare ricchezza sul territorio nel quale si trovano, dell’impatto sugli equilibri economico finanziari degli Enti che le controllano e della connessione tra la performance e i finanziamenti che ricevono dallo Stato. Anche con questo studio l’Osservatorio, che si occupa di ricerche, studi e analisi dei modelli organizzativi e delle performance della società a partecipazione pubblica, analizza i dati economico-finanziari di bilancio delle società a partecipazione pubblica, anche in relazione al loro territorio di appartenenza.

Dall’analisi sono emersi ancora una volta i sensibili divari territoriali che derivano da una spesa pubblica allargata, cioè quella connessa anche alle società partecipate, non omogenea su scala regionale con 4 delle 5 regioni del Mezzogiorno agli ultimi posti della classifica della spesa pro-capite con un divario medio di oltre il 100% tra la prima regione, la Valle d’Aosta, e l’ultima, la Campania come risulta dai dati dell’Agenzia per la Coesione.

Per maggiori informazioni sullo studio, clicca qui.

20 Ott

Sistema unico di contabilità economico-patrimoniale “accrual”

Sistema unico di contabilità economico-patrimoniale “accrual”

L’Italia, dopo circa dieci anni all’attuazione della c.d. “riforma della contabilità armonizzata”, ha proposto la trasformazione radicale del sistema contabile pubblico come previsto dalla riforma 1.15 del PNRR. Questa riforma prevede l’adozione di un sistema contabile economico-patrimoniale unico basato sulla metodologia accural, da implementare in tutte le Pubbliche Amministrazioni italiane entro il secondo trimestre del 2026 al fine di ridurre le discordanze tra i diversi sistemi contabili delle Amministrazioni.

In altre parole, il 2026 è il termine finale per la completa implementazione del nuovo sistema contabile, che comporterà il passaggio a un modello di accountability simile a quello utilizzato nel settore privato, ma che tiene comunque conto delle specificità del settore pubblico.

Il nuovo modello contabile in corso di definizione è composto da:

  • un quadro concettuale, che funge da base concettuale per sviluppare ulteriori indagini, stabilendo la metodologia e i principi chiave che devono essere successivamente approfonditi. Inoltre, ha un ruolo guida nel definire gli standard contabili futuri e orienta altre fonti tecniche relative al sistema contabile economico-patrimoniale e alla redazione dei documenti finanziari delle amministrazioni pubbliche;
  • standard contabili ITAS (principi applicati), per ridurre le discordanze tra i diversi sistemi contabili attualmente in uso nelle pubbliche amministrazioni italiane;
  • un nuovo piano dei conti multidimensionale, in linea con le migliori pratiche internazionali.
19 Ott

MIMIT: Voucher per consulenza in innovazione

MIMIT: Voucher per consulenza in innovazione

Il Ministero delle imprese e del Made in Italy ha aperto il secondo sportello del voucher per consulenza in innovazione, una misura a sostegno della trasformazione tecnologica e digitale delle micro, piccole e medie imprese (PMI) e le reti di impresa.

Con una dotazione finanziaria di 75 milioni di euro, la misura sostiene l’acquisito di consulenze specialistiche in materia di processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso l’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale impresa 4.0, nonché di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.

A partire dalle ore 12.00 del 26 ottobre 2023 e fino alle ore 12.00 del 23 novembre 2023 sarà possibile compilare la domanda per accedere alle agevolazioni; mentre a partire dal 29 novembre 2023 si potrà procedere all’invio della domanda.

Fonte foto: MIMIT